L’importanza dei numeri e dei passeggeri
In questi giorni si stanno rincorrendo le voci sui giornali di un possibile interesse di nuove com-pagnie aeree a volare da Foggia e all’Aeroporto della Capitanata. Lo ha confermato anche Roberto Pucillo, numero uno di Alidaunia, in un’intervista rilasciata ieri (10 novembre 2011) alla Gazzetta del Mezzo-giorno.
Tra queste ci sarebbe in primis AirVallee (di cui vi abbiamo parlato in quest’altro articolo), una compagnia aerea che ha la propria base nell’Aeroporto di Aosta, uno dei piccoli scali aerei presenti in Italia.
Ciò su cui vogliamo attirare l’attenzione è, però, l’importanza dei numeri e dei passeggeri, ovvero ciò che conta davvero per stuzzicare l’interesse nel voler investire in un’infrastruttura di volo.
Non è un caso che queste compagnie aeree – pare ci sia più di una voce che conferma l’esistenza di trattative ancora riservate – abbiano fatto “capolino” proprio in questo momento e non in passato. Come mai? La risposta è nel titolo di quest’articolo.
Facciamo un passo indietro. Darwin Airline ha operato nel nostro scalo (prima per conto della defunta MyAir e poi in proprio) per ben tre anni, creando un’offerta di volo davvero molto interessante e di qualità (sia grazie alla loro capacità imprenditoriale sia per merito di contributi pubblici concessi per la fase di start-up), attirando molto l’interesse degli utenti. Dall’altra parte, esisteva un’effettiva necessità di volare direttamente dal proprio capoluogo, la quale non aveva mai avuto modo in passato di potersi dimostrare poiché non erano mai esistite le condizioni o perchè non se ne erano date le possibilità. In questi tre anni, anche per un insieme di fattori di fortuna, tali condizioni hanno potuto in qualche modo concretizzarsi. Né è derivato che i clienti del “Gino Lisa” hanno saputo cogliere quest’occasione riempiendo letteralmente i velivoli in decollo ed in atterraggio da Viale degli Aviatori.
Non c’è da dimenticarsi che lo scalo foggiano proveniva (e tutt’ora proviene) da una storia poco felice, caratterizzata più da episodi di cattiva gestione ed insuccessi che da altro, il quale aveva diffuso in maniera profonda una vera sfiducia nell’infrastruttura e la convinzione di una reale impossibilità di volare dalla propria cit-tà.
Sta di fatto che la qualità del servizio offerto dalla compagnia e dagli operatori dello scalo, la possibilità di rendersi personalmente conto della differenza nel partire da casa, la promozione ed il passaparola fatta direttamente dai cittadini e dalle associazioni in difesa dell’aeroporto (come ad esempio quella di “Mondo Gino Lisa”), hanno fatto crescere il totale/anno di passeggeri dal 2008 al 2011, fino a toccare la vetta di circa 80.000 unità (su non più di 100.000 posti disponibili). L’andamento di crescita ha sempre registrato una percentuale di incremento positiva e costante, mese per mese. Come scritto qualche riga più in alto, esisteva dunque un’esigenza di volo che non si era mai potuta esprimere in passato (e che in questi tre anni ha potuto farlo solo in parte, lasciando davanti a se solamente un enorme margine di crescita). Il mercato ha avuto modo di crescere nella migliore forma possibile: piano e costantemente.
Questi numeri, pubblicati mensilmente dall’Enac e da Assaeroporti, insieme al fatto che il “Gino Lisa” ha iniziato a comparire nelle cartine ufficiali degli aeroporti con il proprio “puntino”, sui maggiori motori di ri-cerca e di prenotazione dei voli utilizzati dai circuiti delle agenzie di viaggio nel mondo grazie ai codeshare con una major del calibro di Alitalia, hanno fatto letteralmente schizzare lo scalo foggiano tra i migliori di quelli che in gergo vengono definiti gli “aeroporti bonsai” italiani.
Nessuno degli altri scali minori che si trovano nella nostra penisola ha registrato, nello stesso pe-riodo di riferimento, gli stessi enormi coefficienti di crescita di quelli del nostro Tavoliere.
Evidentemente è stato proprio quest’ultimo aspetto che ha incuriosito queste nuove compagnie: anche il semplice interessamento per curiosità è un fattore che è di per se è allora molto rilevante!
Perché abbiamo fatto questo ragionamento? Vogliamo ricondurci al progetto di allungamento della pista di Foggia. Più volte abbiamo espresso quello che per noi è un concetto importante e che può riassumersi con questa affermazione: «è insensato pensare che il semplice portare una striscia di asfalto a 2000 metri circa comporti necessariamente l’arrivo di nuove compagnie». Vogliamo infatti intendere che il mercato, soprattutto in un periodo di crisi come quello che in generale sta attraversando l’Italia e l’Europa, ha bisogno di dati concreti per creare le condizioni di investimento su qualcosa.
In parole più semplici vogliamo intendere che quanto mai l’Aeroporto di Foggia ha la necessità di arrivare al giorno fatidico in cui ci sarà la “nuova pista allungata” con alle spalle un’esperienza fatta di passeggeri che, in situazioni più svantaggiate (avere una pista più corta ed utilizzare aeromobili di piccole dimensioni lo è senza dubbio), hanno comunque scelto lo scalo e riempito i suoi aerei.
Una situazione inversa, ovvero di assenza di traffico, crea inevitabilmente delle conseguenze non certo positive. Anche se è indubbio il bacino di utenza dello scalo foggiano e il forte impatto sul settore turistico che altrimenti si riverserebbe su altri mezzi di trasporto – non aeroporti limitrofi – (ne abbiamo parlato diverse volte), in tale situazione qualsiasi compagnia aerea che “vedrebbe” questa nuova pista si potrebbe domandare l’effettiva convenienza di venire ad operare dalle nostre parti considerando che c’è stato un periodo di “vuoto totale”. I dati di traffico non sarebbero dalla nostra parte.
L’esperienza positiva di Darwin Airline di questi tre anni ha evidentemente aguzzato l’interesse di qualcuno che ha visto le performance di Foggia e vuole giustamente seguire le orme degli svizzeri. Ecco come si può spiegare il “toc toc” da parte di AirVallee ed ecco perché bisogna arrivare al 2013 (ammesso che sia davvero l’anno della svolta) con un bel numero di passeggeri all’attivo.
Di certo, non si deve però commettere l’errore inverso: per la smania di vedere comunque volare qualcuno, puntare su scommesse che già in partenza si palesano perdenti. Ci riferiamo alla possibilità di riprendere le attività di volo con aeromobili da 31 posti, come i Dornier 328, che hanno portato l’insuccesso delle precedenti esperienze su Viale degli Aviatori.
Darwin Airline ha “insegnato” che con la pista attuale bisogna puntare almeno su aeromobili da 50 posti. Il massimo che possiamo chiedere al momento sarebbero quelli da 70 posti circa (ad e-sempio i Dash Q400, presenti anche nella stessa flotta di Darwin). Ma già i primi sono molto “critici”: gli elevati costi di gestione hanno infatti determinato l’abbandono degli stessi svizzeri nel momento in cui sono finiti i contributi pubblici e sono stati costretti ad elevare i prezzi del biglietto (non dimentichiamoci la forte concorrenza di aeroporti limitrofi, che vivono grazie alle low-cost). Immaginiamo solo cosa possono fare “frullini volanti” da 31 posti…
Una nuova esperienza “negativa” non può che danneggiare solamente l’immagine del nostro ae-roporto, coltivata e qualificata in maniera per niente semplice in questo triennio. Sappiamo tutti che la domanda di volo esiste ed è concreta, ma sappiamo anche che esistono anche tanti “venti contrari” – anche in casa nostra – che rendono difficile il tutto. Se ad essa aggiungiamo anche la possibilità di ricreare nuovamente diffidenza tra gli utenti, allora il tutto diventa un nodo impossibile da sciogliere.
Concludendo, bisogna pensare a dare priorità massima all’allungamento della pista. Nel frat-tempo è sicuramente importante cercare di continuare l’esperienza di volo (le condizioni per un successo ci sono, ma le scelte vanno fatte in maniera corretta), in modo da arrivare al fatidico giorno con una buona “dote” di pas-seggeri alle spalle. In quel modo nuove compagnie aeree saranno “attratte” da Foggia e ne gioveremo tutti, per-ché un aeroporto funzionante è il motore di un’economia locale florida. Ragionamenti differenti lasciano solo il tempo che trovano e producono solo l’effetto di distogliere l’attenzione dalle reali cause dei problemi, come quelli dell’aviazione in Capitanata.
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Ho letto un articolo su Parma Today circa l’ avvio dei collegamenti dalla prossima primavera
http://www.parmatoday.it/cronaca/aereoporto-verdi-air-vallee-parigi.html
Cito un passaggio:
“Air Vallée nel frattempo fornirà un servizio per sostenere le richieste di viaggio del periodo natalizio, dal 21 Dicembre 2011 al 8 gennaio 2012, operando solo temporaneamente con un aeromobile Embraer 145 con 50 posti.”
Mi sembra di intuire che tale macchina sia un ripiego, e che da Marzo si possa ipotizzare un aereo più capiente (e dai costi più contenuti).
Tuttavia l’ E145 non risulta nella flotta.
Cosa bolle in pentola?
E’ possibile ipotizzare che questa compagnia stia per dotarsi di aerei regional da 70/90 pax?
Se i Saab da 50 pax non hanno retto il mercato e se l’ obiettivo è arrivare agli Airbus da 150 pax, oggi bisognerà chiedere quantomeno un passaggio intermedio con aerei da 70/90 posti.
Questo tramite riclassificazione dello scalo e ripristino della pista a 1600 metri. S U B I T O ! ! !
Credo che, per quanto doloroso, si debba opporre un netto rifiuto all’ utilizzo dei Dornier. Sarebbe solo un contentino per disinnescare la protesta del 19. Sarebbe un ennesimo fallimento di cui verrebbero incolpati gli enti locali e il territorio. A maggior ragione in caso di contributi regionali. Sarebbe un fallimento che legittimerebbe in un prossimo futuro un disimpegno sugli interventi infrastrutturali.
@Luca79: intendiamo specificare, per non creare confusione, che quanto da Lei indicato riguarda la situazione di Parma. Si tratta sicuramente di un noleggio di aeromobile (basti pensare a ClubAir che aveva noleggiato l’aeromobile da AirAlps, così come MyAir noleggiava quelli di Darwin Airline).
Effettivamente anche La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, parlando delle trattative di AirVallee, indica un possibile noleggio di un ATR 42 da 50 posti per Foggia.
Noi aggiungiamo che, se di noleggio si sta parlando, è preferibile partire almeno da un aeromobile da 72 posti, come un Dash Q-400.
Ill.tre redazione vorrei tanto che le vostre attenzioni fossero anche nella mente di chi dovrà dare l’ok per un nuovo via ai voli. Io sono talmente scottato che ho paura di veder dare l’ok a qualche compagnia con aerei non idonei e servizio non ottimale in maniera che qualche ombra oscura dirà: avete visto che non si vola? Chi vuole veramente bene a Foggia come lo vuole Mondo gino lisa stia attento perchè sbagliare 1 volta e normale ma perseverare e diabolico.
Domanda tecnica, per effettuare gli stessi collegamenti della darwin e con orari simili, basta un’aereo?
Aerei da 32 posti?! Ci daremmo la zappa sui piedi da soli,dando definitivamente ragione a chi(regione…cioè bari)vuole definitivamente chiudere il capitolo “VOLARE DA E PER FOGGIA”!Sono sicuro che l’unica e ripeto unica soluzione è l’allungamento della pista al più presto!Ora tocca al comune affrettare l’iter burocratico e a noi comuni cittadini essere vigili affinchè questo avvenga!!!
Ottimo articolo! Sottoscrivo anche le virgole!!!
Ragazzi occorre una protesto energica, forte e determinata. Dobbiamo essere pesanti, questa volta non dobbiamo farcel passare sotto il naso. Se riusciamo a fare una protesta energica ed efficace, quella dell’aeroporto potrebbe essere la prima pietra che farà riemergere Foggia per tutti gli altri aspetti e le altre problematiche.
DOBBIAMO RIAPPROPRIARCI DELLA NOSTRA CITTA’ E DEL NOSTRO TERRITORIO UNA VOLTA PER TUTTE: BASTA ….NON SE NE PUO’ PIU’ DI QUESTI BARESI, CI HANNO TOLTO TUTTO, VENGONO A FOGGIA , PRENDONO I MIGLIORI INCARICHI E PARLANO MALE DELLA CITTA’……
Ma noi foggiani ce l’abbiamo un po’ di orgoglio o no????
Dopo aver ascoltato l’assesore ai trasporti Minervini, intervistato a 3×3 oggi a teleradioerre mi domando perchè nessuno dei tre gli ha chiesto ( nel momento in cui lo stesso affermava che per il gargano era pronto un pacchetto promozionale con ryaneer) che lo stesso venisse attuato da Foggia con aerei fino a 100 posti che mi sembra di capire possano atterrare sulla pista esistente? Caro minervini questa non è una guerra a lei ma è una guerra a tutto quello che state investento si sulla puglia ma il tutto gira intorno all’aeroporto di Bari.
AirVallèe ha dichiarato in un comunicato stampa del 07/11/11 l’acquisto di 3 aeromobili Embraer E170 e E190 rispettivamente da 76 e 98 posti da basare su Parma per nuove rotte, stimolandola potrebbe basare uno su Foggia?
se gli aerei fossero pronti subito credo che la proposta di airvalèe inizi a farsi interessante…
Forza Foggia!!
Mi domando ma Niki Vendola cosa fa per Foggia?
Possibile che non si rendano conto che la città, ha bisogno di investimenti per un turismo che continua ha crescere!!!!!!